Siamo giunti qui ieri sera e un`ora dopo, ossia alle 6, ci siamo recati all`
opera.
11 See letter 158/3[Chiudere] Ci troviamo, grazie a Dio, in buona salute; il Wolfgangerl sembra uscito da una battaglia: ha cioè un colorito vermiglio, specie intorno al naso e alla bocca, per via dell`aria e del fuoco del camino. Somiglia, per dare un`idea, a Sua Maestà l`
Imperatore. La mia bellezza non ha invece sofferto molto, altrimenti ne sarei stato disperato. Di questa città non posso ancora scriverti nulla: oggi sono stato dal sig. principe v.
Taxis,
22 Nel suo palazzo di Contrada di San Vincenzo n. 2062, oggi Via Pietro Frattini[Chiudere] che però non si trovava in casa, e
la sua graziosa signora aveva una tale urgenza di scrivere delle lettere da non potersi intrattenere con noi, suoi compatrioti.
Ai piani bassi della casa vedemmo però alcune sguattere sporche saltar fuori tutte felici nel riconoscerci come loro compatrioti. Mi pare che non si trovino particolarmente bene in Italia. Domani a mezzogiorno siamo invitati dal sig. conte Francesco Eugenio
Comte d`
Arco;
33 Presumibilmente a Palazzo d’Arco, Piazza d’Arco 4. A Salisburgo, i Mozart avevano ricevuto una lettera di raccomandazione dal conte Georg Anton Felix Arco per suo cugino Francesco Eugenio d’Arco, datata 11 dicembre 1769:
Illustrissimo Signor Conte Cugino,
Padre Colendissimo,
Portandosi il nostro Vice Maestro di Cappella Mozart con il suo figlio il quale per il suo talento nella musica spero farà maraviglia pe’ quelle parti, e per farsi sentire e conoscere vengo instantemente priegato di recomandarlo a v. s. Ill.ma con suplicarla di voler raccomandare il predetto a quela Nobilità e perciò non ho potuto niegare le sue istantissime prieghere – et egli avrà eterne obligazioni. Con questa orazione non posso tralasciare di porgere li miei e la mia Contessa devotissimi auguri nelle prossime Santissime Feste Natalizie . . .
Giorgio Conte d’Arco
Vedi Incontro di Mozart con Mantova, 8, e Bauer-Deutsch, v.220[Chiudere] allora potrò scriverti qualcosa di più su questo posto. Nel frattempo devo riferirti ancora alcune cose su
Verona. Abbiamo visto l`
Amphiteatrum e il
Musæum Lapidarium. Puoi leggere notizie al riguardo nelle descrizioni di viaggio di Kaysler
44 Per l’Arena, vedi lettera 152. Il Museo Lapidario non è descritto da Keyssler in quanto tale, ma bensì come parte del palazzo dell’Accademia Filarmonica. Include anche una breve descrizione dell’Accademia stessa, compreso il teatro nel quale Mozart potrebbe aver suonato: ‘Nella prima grande Sala si trovano i ritratti dei Presidenti di questa Associazione, che sono sempre quattro. In una Stanza sulla Sinistra, sono conservati gli antichi Strumenti musicali già in uso da parte della nobiltà di Venezia. . . I Ritratti dei Membri più importanti sono esposti nell’altro Appartamento, nel quale si tengono pubbliche conferenze. In una Stanza sulla Destra, si incontrano i Presidenti dei Philoti, istituiti per l’Incoraggiamento degli Esercizi nobili come Equitazione, Scherma, Volteggio, Danza etc. C’è anche un elegante Teatro per Opere e Commedie, con Gallerie, costruito su Disegno del celebre Architetto imperiale Francesco Bibiena. Poiché la Nobiltà si riunisce qui svariate Volte la Settimana per divertirsi, questo Teatro può essere considerato come una Specie di Luogo di Scambio, per le Persone di Rango e i Literari di Verona. . . All’esterno del Palazzo [dell’Accademia Filarmonica] vi è un grande Numero di Iscrizioni e di Antichità, scavati nei Dintorni di Verona, e collocati lungo un Muro a Sud, e di conseguenza meno esposto alle Ingiurie delle Intemperie. . . . I primi nell’Ordine, sono Monumenti con Iscrizioni, i Caratteri dei quali sono al momento ignoti, e fra questi Antichità Egiziane, Puniche, ed Etrusche. Seguono le Antichità Greche, in Numero di sessanta, e infine quelle Romane. Fra le ultime due, quelle che rappresentano gli Dèi e i Sacrifici hanno la Precedenza; fra queste un piccolo Idolo di Porfido, con una Persona prostrata dinanzi, è rimarchevole. Un altro Basso-Rilievo ben eseguito rappresenta Mercurio in Atteggiamento eretto, che tiene qualcosa nella Mano che tocca la Terra, rappresentata dalla Figura di una Donna seduta. La corretta Sistemazione, e il quotidiano Incremento di queste Antichità, sono dovute al Marchese Scipio Maffei; in Onore del quale una Statua di Marmo fu eretta all’Ingresso del Palazzo, dall’Accademia Filarmonica’ (Keyssler, Neueste Reisen durch Teutschland, Böhmen, Ungarn, die Schweiz, Italien und Lothringen, iv. 123-5)[Chiudere] e io porterò con me un libro sulle antichità di
Verona.
55 Secondo Basso, I Mozart in Italia, 173 potrebbe trattarsi del Museum Veronese hoc est Antiquarum Inscriptionum atque Anaglyphorum collection cui Taurinensis adiungitur et Vindobonensis. Accedunt Monumenta id genus plurima nondum vulgate, et ubicumque collecta (Verona: Seminarii, 1749) di Scipione Maffei[Chiudere] Il sig. v. Helmreich,
66 Ernst Anton o Karl Joseph von Helmreichen zu Brunfeld[Chiudere] cui mando i miei rispetti, ti presterà certamente i due volumi del Kaysler, così che tu possa almeno viaggiare nella tua stanza, se pur non sei con noi. Renderei le lettere troppo pesanti e costose se volessi mandarti le pagine delle gazzette che scrivono del Wolfg. a
Mantova e in altre città. Ne accludo una qui, in cui si trovano 2 errori; e cioè: vi è scritto attuale maestro di cappella, e in età di non ancora 13 anni, invece che 14.
77 Leopold curiosamente si riferisce all’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Mantova, nel quale Wolfgang è descritto come ‘non ancora tredicenne’ (vedi lettera 152), nonostante l’articolo sia comparso solamente il 12 gennaio, cioè il giorno successivo la lettera di Leopold. E’ possibile tuttavia che si riferisca a un articolo non ancora rintracciato; con l’eccezione di una nota pubblicata sull’Innsbrucker Montägige Ordinari Zeitung di Innsbruck il 18 dicembre 1769 (vedi lettera 150), che Leopold aveva già inviato alla moglie il 22 dicembre 1769, non sono a tutt’oggi noti altri ‘ritagli di giornale’ italiani dell’epoca[Chiudere] Ma sai già come vanno queste cose: i cronisti scrivono così e ciò che gli frulla per il capo. Potrei mandarti ancora altre cose; giacché a
Verona i poeti fecero a gara per cantare le sue lodi. Qui trovi una copia del
Sonetto composto estemporaneamente in nostra presenza da un
dotto amatore,
88 E’ probabile che Leopold si riferisca al poema `Si rapuit sylvas` di Antonio Maria Meschini:
Amadeo Mozart
Dulcissimo Puero
et elegantissimo Lyristae
Antonius Maria Meschini
Veronensis
Si rapuit sylvas Orpheus, si tartara movit,
Nunc tu corda, Puer, surripis, astra moves.
Così come tu fai,
suonando il biondo Apollo
colla sua cetra al collo
spandea celesti rai.
Ma no, che col suo canto
teco perdeva il vanto
[Ad Amedeo Mozart, fanciullo dolcissimo ed elegantissimo suonatore, Antonio Maria Meschini Veronense: ‘Se Orfeo incantava le foreste, se commuoveva il Tartaro, tu ora rapisci i cuori degli uomini, fanciullo, e fai palpitare gli astri’]
L’originale del poema, in latino ed italiano, non è arrivato fino a noi; è noto solamente attraverso una trascrizione in Nissen, Biographie W. A. Mozart, 163[Chiudere] così come anche lo stesso maestro di cappella Daniele
Barba ha cantato
ex tempore i più bei versi sul Wolfg. etc.
99 Il poema di Barba è noto solo attraverso una parafrasi non datata di Ignaz Anton von Weiser, copiata da Aloys Fuchs e pubblicata in Jahn, W. A. Mozart, ii.719:
Un’altra versione della parafrasi di Weiser è conservata in Nissen Collectanea in A-S
Per Saperne di Più and
Per Saperne di Più [Chiudere] Il 16 avrà luogo qui, nella sala dell`
Accademia Filarmonica, il consueto concerto settimanale,
1010 Vedi lettera 157[Chiudere] al quale siamo invitati: subito dopo andremo a
Milano, se il tempo è freddo e la strada ghiacciata passeremo per
Cremona; se il tempo è caldo, e la strada quindi cattiva, dovremo passare da
Brescia.
1111 In realtà, i Mozart viaggiarono via Cremona. Lasciarono Mantova il 19 gennaio e si fermarono per la notte all’Albergo della Posta a Bozzolo. La loro breve visita fu riportata dalla Gazzetta di Mantova del 26 gennaio 1770: ‘Scrivono da Bozolo, che, verso un’ora di notte del dì 19. dell’andante mese, vi pervenne da qui il rinomato Giovane Sig. Wolfango Amadeo Mozart, il quale non sì tosto smontato all’Albergo della Posta di quella Città, vi fu gentilmente ricevuto dal Sig. Arciprete D. Carlo Saragozzi, Professore di Musica, e quindi dal medesimo servito in carrozza alla casa di sua abitazione: che il detto celebre Giovanetto, pel corso di quasi 2. ore, vi abbia dato saggio del suo portentoso talento, suonando all’improvviso sul gravecembalo varie sonate di valenti Autori, ed in ispecie un Trio, composto dal Sig. Giuseppe Saragozzi, Maestro, e Professore pur egli di Musica, con incredibile piacere, e di molti altri Signori, che vi si trovaron presenti; e che poi avess’egli di colà, la mattina del giorno seguente, appieno soddisfatto, fatta partenza alla volta di Cremona.’ ‘Verso un’ora di notte’, in questo contesto, significa un’ora dopo il tramonto.[Chiudere] Qui la sicurezza regna sovrana, non se ne sente parlare, come in Germania. Sul mio onore, ho a malapena il tempo di scrivere questa lettera. Per questo motivo oggi abbiamo dovuto rinunciare all`
opera. Non appena saremo a
Milano ti scriverò di nuovo e tu scrivimi là. Puoi aggiungervi sotto:
per ricapito del Sgr. Troger Secretario di S. Exllza il Sgr. Comte Carlo de Firmian. Ora devo andare a dormire. Tu e la
Nannerl stateci bene. Vi baciamo 1000 volte. Beviamo ogni giorno alla vostra salute, il Wolfg. non se lo dimentica mai. Addio sono il tuo vecchio Mzt
Ogni bene a tutti i buoni amici e alle amiche.
Non posso scrivere ad alcuno, sono un uomo tribolato.
Nient`altro che vestirsi e svestirsi; fare e disfare le valigie, e per giunta nessuna stanza riscaldata, gelare come un cane, tutto quel che tocco è ghiaccio. E se solo vedessi le porte e le serrature delle stanze! Autentiche prigioni - ! Imposta la lettera allegata, destinata al sig. Federici
1212 Christian Ernst o Christian Gottfried Friederici[Chiudere] a
Gera, in modo che parta presto e puntualmente. È l`ordinazione di un clavicembalo.
1313 Secondo Bauer-Deutsch v.222 si tratta probabilmente di un ordine emesso da Leopold per conto di un cliente sconosciuto; Basso, I Mozart in Italia, 174, invece, afferma che lo strumento doveva essere per Nannerl. Altrettanto probabilmente può essere stato acquistato per la casa di famiglia dei Mozart. Secondo una pubblicità per la vendita all’asta dei beni di Leopold del 25 settembre 1787, i beni includevano ‘. . . un clavicembalo del celebre Friderizi di Gera, con doppio manuale di ebano e di avorio di cinque ottave piene, con aggiunta di uno speciale registro cornetto e di un registro di liuto’ (Salzburger Intelligenzblatt, 15 September 1787; Deutsch , Mozart. A Documentary Biography, 296-7)
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